Giallo Di Modica, ci siamo. Toccherà ai giudici della Suprema Corte di Cassazione, nel tardo pomeriggio di oggi, stabilire se Paolo Stroppiana è colpevole o meno dell’omicidio di Marina Di Modica, la logopedista trentanovenne scomparsa nel nulla la sera dell’8 maggio 1996. Se la condanna a 14 anni di reclusione inflitta il 15 gennaio di un anno fa dai giudici della Corte d’Assise d’Appello di Torino dovesse essere confermata, per il filatelico della Bolaffi si aprirebbero le porte della galera.
Non è la prima volta che la Cassazione è chiamata a pronunciarsi su Paolo Stroppiana. Era già accaduto il 31 marzo di due anni fa, quando i giudici romani avevano annullato la precedente condanna in appello a 16 anni, inflitta il 21 luglio 2008 da un’altra sezione della Corte d’Assise d’Appello del capoluogo piemontese, e rinviato gli atti a Torino per un nuovo processo. Nuovo processo, nel quale a rappresentare l’accusa in aula c’era ancora una volta il procuratore generale Vittorio Corsi, che si è poi concluso come il precedente, con un’altra condanna per omicidio preterintenzionale, ma ridotta di due anni rispetto alla prima. Domani quei 14 anni di reclusione inflitti a Stroppiana il 15 gennaio 2010 saranno al vaglio della Cassazione.
Che avrà davanti a sè tre possibili soluzioni: confermare quella condanna e spedire Stroppiana in galera; annullare con rinvio, per un terzo processo d’appello (che questa volta si terrebbe a Genova); annullare senza rinvio e scagionare del tutto e definitivamente Stroppiana. Se si verificasse quest’ultimo evento, Stroppiana sarebbe a tutti gli affetti un uomo libero e il giallo Di Modica resterebbe insoluto. Un giallo senza colpevole, un mistero senza risposte.
L’articolo di Giovanni Falconieri su CronacaQui in edicola il 14 aprile