Nelle prime ore del 29 e del 30 dicembre 2021, personale della Squadra Mobile di Torino, nell’ambito dell’attività investigativa finalizzata a far luce sulle dinamiche criminali di tipo associativo riconducibili alla presenza della ndrangheta nel territorio cittadino e condotta sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di D. V. di 33 anni, P. D. di 29 anni, entrambi originari della provincia di Reggio Calabria, e T. S., torinese di 27 anni.
I primi due sono ritenuti gravemente indiziati a vario titolo di detenzione illegale di diverse armi da fuoco e di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente mentre il terzo uomo dell’acquisto, in concorso con altri, di circa 15 chili di marijuana e 2 chili di hashish. In particolare il 9 ottobre scorso gli investigatori avevano arrestato in flagranza di reato D. V. in quanto all’interno di box ubicati in corso Traiano, a lui in uso, erano stati rinvenuti e sequestrati circa 53 chili di hashish, un chilo di marijuana e numerose armi.
Nel dettaglio venivano sequestrati due fucili semiautomatici modello AKS 47 calibro 7,62X39, due fucili semiautomatici cal. 12, marca Beretta, quattro fucili a canne sovrapposte, un fucile a pompa marca MAG-TECH mod. 586.2, cal. 12, un fucile semiautomatico cal. 12, marca “FN” Brownig, un fucile semiautomatico marca Beretta mod. BM59, un fucile a canne giustapposte mozzate, cal. 12, due pistole tipo revolver e due pistole tipo semiautomatica cal. 7,65, circa 200 munizioni e due granate cd. “bombe a mano” mod. MK2 disinnescate.
Dalla susseguente attività investigativa era emerso che i citati box erano in uso anche a P. D. e che all’interno degli stessi avevano occultato, nei mesi precedenti e poi venduti al dettaglio, anche circa cinque chili di cocaina. Peraltro quest’ultimo si era reso irreperibile alla data dell’esecuzione del provvedimento restrittivo e veniva rintracciato da personale della Squadra Mobile il successivo 30 dicembre a Torino.
T. S. è, invece, gravemente indiziato di aver acquistato dai due indagati calabresi un consistente quantitativo di hashish e marijuana unitamente a un complice, S. G., di 35 anni e originario della provincia di Agrigento, a propria volta tratto in arresto il 9 ottobre nell’immediatezza dei fatti. Sono in corso accertamenti al fine di verificare eventuali collegamenti degli arrestati con esponenti di spicco della criminalità organizzata calabrese, anche stanziali sul territorio piemontese.