Tanto rumore per nulla. Claudia Nozzetti continuerà ad essere l’assessore alle Politiche Sociali di Venaria. Nella riunione fiume di martedì, terminata alle2.45 di notte, è stata bocciata la mozione di sfiducia presentata, quale primo firmatario, da Alessandro Brescia e firmata anche da Rossana Schillaci, Saverio Mercadante, Salvatore Ippolito e Giuseppe Capogna.
Una mozione figlia del noto post su Facebook relativo allo stupro di Rimini, nel quale l’assessore aveva scritto la seguente frase: «Spero che li obblighino a tagliarselo uno con l’altro e a farglielo mangiare», concludendo il post con «In alternativa dateglieli in cura a casa della boldracchia», con un chiaro riferimento denigratorio alla presidente della Camera, Laura Boldrini. Prima di passare al dibattito della mozione, l’assessore ha letto una missiva di scuse:«Voglio esprimere pubblicamente tutta la mia costernazione rispetto al mio commento.
Non era un’opinione ma uno stato emozionale di donna e di mamma. I toni e i termini utilizzati, dettati da un momento carico di emotività, sono stati forti e inadeguati. Ancor più in modo particolare, prima che sul piano istituzionale, su quello umano vorrei porgere alla presidente della Camera Laura Boldrini le mie più profonde e sentite scuse». Il sindaco Roberto Falcone, nel corso del suo intervento, ha ricordato all’aula che bisogna saper «perdonare. Il mio assessore ha sbagliato nei modi e nei toni, non c’è dubbio alcuno. Però bisogna saper andare oltre.
Quando sono diventato sindaco ho imparato l’educazione, il rispetto e il senso delle Istituzioni. Ma anche a livello nazionale, non tutti lo hanno imparato. Perché anche il Movimento 5 Stelle è continuamente oggetto di denigrazioni». Alla fine, i voti favorevoli sono stati quattro: Alessandro Brescia, Salvino Ippolito, Saverio Mercadante e Giuseppe Capogna. Contrari, invece, il sindaco Roberto Falcone, il presidente del consiglio comunale Andrea Accorsi, Arnaldo Urso, Mauro Genovese, Rosa Antico, Luca Stasi e il vice capogruppo Guido Ruento.
Con loro anche la consigliera indipendente del Pd, Barbara Virga, che ha deciso di smarcarsi dal suo partito e di optare per la difesa dell’assessore: «Pur condannando toni e modi con cui si è espressa l’assessora Nozzetti – spiega Virga – lei ha interpretato la frustrazione in cui vivono i cittadini di fronte ad uno Stato di diritto che spesso mostra troppi punti deboli quanto a certezza, esemplarità e tempestività delle pene»