Si dice “sereno nel cuore, lucido nella mente, solo un po’ stanco (per usare un eufemismo) e provato dalle fatiche delle giornate di lotta e di lavoro appena trascorse”. A parlare, anzi a scrivere è Andrea Bonadonna, uno dei leader del centro sociale Askatasuna arrestato sabato sera al termine del corteo anti-G7 di Venaria Reale.
Bonadonna ha scritto una lettera mentre si trova in carcere, poi pubblicata su un sito web di area autonoma. Nelle prossime ore arriverà l’esito dell’udienza di convalida, intanto si rivolge ai suoi compagni, descrivendo la “gioia per le migliaia e migliaia di voci e di corpi” scese in piazza contro il summit e la sua “determinazione nonostante l’isolamento fatto di sbarre e muri” provando “amore” per i gesti di solidarietà che gli sono arrivati.
L’esponente di Aska è accusato di aver aggredito un agente della Digos con un pugno, mentre questi cercava di fermare un manifestante. La Procura di Torino ha chiesto di applicare una misura di custodia cautelare in carcere per Bonadonna.