Disagi in autostrada nella notte, dove sono stati dati alle fiamme quattro pneumatici. E’ successo tra sabato e domenica, sul territorio di Susa, proprio all’imbocco della galleria Prapotin in direzione Bardonecchia (To).
Gli investigatori non escludono che possa essersi trattato di un sabotaggio messo in atto dai No Tav, visto che nel pomeriggio circa duecento persone erano partite dall’abitato di Giaglione per dirigersi verso il cantiere di Chiomonte a protestare.
Ora è caccia ai responsabili che hanno causato non pochi problemi alla circolazione veicolare: a causa delle fiamme, infatti, quel tratto dell’A32 è stato chiuso per una ventina di minuti.
POLEMICHE SULL’ORDINANZA.
Inoltre sono in corso le attività investigative finalizzate a identificare le persone che hanno violato l’ordinanza del Prefetto di Torino che stabilisce il divieto di transito sulla strada comunale Giaglione-Chiomonte e sui sentieri che conducono all’area dichiarata d’interesse strategico nazionale. Secondo quanto riferito dalla polizia, i manifestanti hanno iniziato a danneggiare le barriere metalliche scandendo cori di scherno nei confronti delle forze dell’ordine in servizio.
I No Tav, intanto, si schierano contro il sindaco di Giaglione per l’ordinanza che fa il paio con quella della Prefettura e che vieta il “transito sia veicolare che pedonale” lungo lo stradone dall’abitato conduce alla vicina Valle Clarea e alla zona del cantiere del Tav.
“Dopo l’ordinanza del prefetto e quella del sindaco, la prossima volta aspettiamo quella del parroco? La Clarea è in Italia… nel caso qualcuno l’avesse dimenticato” ha scritto sui social la consigliera regionale M5S, valsusina, Francesca Frediani.
Dal Comune di Giaglione fanno sapere che l’ordinanza fa riferimento a danni provocati da “eventi alluvionali” del 23-25 novembre aggiungendo che i cartelli che segnalavano la situazione di pericolo sono stati rimossi da “ignoti”. Una spiegazione che non convince gli attivisti: “Chissà perché l’ordinanza comunale è datata 6 luglio, come quella del Prefetto. La strada è pericolosa per noi, ma non per i blindati della polizia. “Con i loro dispositivi e il loro andirivieni – ha affermato un altro manifestante – sono le forze dell’ordine ad aggravare i danni. Per montare il cancello che si sbarrava il passo, per esempio, hanno infilato dei cavi d’acciaio nel tronco di un castagno”.