Lunedì scorso ha portato il Piemonte sul podio di “Una Ragazza per il Cinema 2017”, aggiudicandosi il terzo posto e dimostrando ancora una volta come la nostra regione sia una vera officina di grandi talenti oltre che di splendide bellezze. Lei è Rebecca Bonello, studentessa di Chivasso di 19 anni che, accanto alla passione per la moda e lo spettacolo, coltiva l’amore per i cavalli e sogna di diventare veterinaria.
Rebecca, l’11 settembre si è aggiudicata il terzo posto alla finalissima de “Una ragazza per il Cinema”, che emozioni ha provato?
«Sono stata molto felice e soprattutto sorpresa di essere salita sul podio, perché davvero non ci speravo. Accanto a me avevo ragazze bellissime oltre che bravissime ed è stato incredibile per me riuscire a salire sul podio».
Cosa le è rimasto di quest’esperienza?
«Mi ha aiutata ad aumentare la mia autostima, soprattutto per i tanti complimenti che ho ricevuto, non solo per il mio aspetto ma anche per il mio modo di essere».
Com’è approdata al concorso?
«Per puro caso: la mia agente Mirella Rocca mi ha vista per la prima volta l’anno scorso durante un concorso ippico a cui partecipavo, mi ha subito voluta, e da lì ho iniziato a fare le selezioni per “Una ragazza per il Cinema».
È innamorata?
«Forse!»
Come deve essere un uomo per conquistarla?
«Esteticamente preferirei fosse almeno alto quanto me. Caratterialmente invece deve rispettare me, i miei spazi, incoraggiarmi nelle mie scelte e sostenermi nelle difficoltà di ogni giorno e, soprattutto, farmi ridere e sentire bene con me stessa».
Subito dopo il concorso è tornata tra i banchi di scuola, come coniugherà lavoro e studio?
«Sicuramente non sarà semplice ma ce la metterò tutta per riuscire al meglio a fare entrambe le cose. Sono una persona estremamente testarda e se mi pongo un obiettivo, non mi fermo fino a quando non l’ho raggiunto».
Cosa vorrebbe fare dopo il diploma?
«Vorrei continuare gli studi per diventare veterinaria e contemporaneamente, vorrei continuare il mio percorso nel mondo dello spettacolo».
Come si immagina tra dieci anni?
«Spero di essere laureata e di fare un lavoro che ogni giorno mi faccia alzare col sorriso».
Scelga tre aggettivi per descriversi.
«Permalosa, rispettosa, testarda ».
C’è qualcuno che vorrebbe ringraziare?
«Innanzitutto ringrazio i miei genitori che mi sostengono, mia nonna che mi ha accompagnata e sopportata a Taormina, Mirella Rocca che mi ha portata fino a qui, i patron Antonio Lo Presti e Daniela Eramo che mi hanno dato questa grande opportunità e poi il maestro Garrison, Fioretta Mari, Rossella Izzo, il bravissimo Pablo Gil Cagnè con il suo staff, tutti i fotografi e in particolare il mio amico Enzo Ranieri. E infine tutte le ragazze con cui ho stretto amicizia durante questa finale».