Mai così tanti blackout in città si sono verificati nel mese di giugno. E giovedì sera circa 5mila famiglie del centro sono state costrette a cenare a lume di candela. La corrente è infatti saltata intorno alle quattro di pomeriggio in molti palazzi di piazza Vittorio e zone limitrofe, ed è tornata intorno all’una di notte. Da Iren spiegano che «le temperature elevate e l’alto numero di utenti connessi alla rete elettrica, causano uno stress eccessivo alle apparecchiature e può succedere che qualche giunto dei cavi non regga alla tensione». «È un problema comune in tutta Italia, e riguarda anche le altre compagnie elettriche – aggiungono da Iren -, non si registra un giugno così caldo dal 2003, e nel frattempo le tecnologie si sono evolute, e anche noi ci stiamo adeguando. Stiamo potenziando la cabina di piazza Arbarello che serve tutto il centro storico».
In tutta Torino ci sono 9 cabine primarie e circa 3.600 secondarie, ciascuna delle quali serve circa 5mila utenti. E in questo periodo di caldo tropicale i tecnici di Ireti, (gruppo Iren), che gestiscono le emergenze, sono passati da 13 a 60. Una vera e propria task force.
Ma i residenti e i commercianti di piazza Vittorio e circondario che giovedì sera sono rimasti al buio non vogliono sentire ragioni. È stata infatti organizzata una raccolta firme presso il negozio di fiori al civico 8 di piazza Vittorio per presentare un esposto in tribunale. «Chiediamo un risarcimento per i danni subiti» protesta Angela, la fioraia, che doveva preparare composizioni di fiori per tre matrimoni. «Il portone è rimasto aperto e poteva entrare chiunque» si lamentano i residenti dei palazzi in via Plana. Tante le proteste anche da parte dei proprietari dei locali e ristoranti del circondario: «Il cibo nei freezer è andato a male e abbiamo perso tantissimi clienti».