«Quando sono arrivato al sottopasso di Rivarolo, l’ho visto completamente allagato, i pompieri stavano tirando fuori l’auto di mio figlio completamente sommersa. Ho capito che non ce l’avevano fatta e che lui era morto».
Con queste parole Pietro Zabena, 81 anni di Favria, ha raccontato la tragica fine del figlio morto annegato nel sottopasso tra Rivarolo e Feletto nella notte del 3 luglio di tre anni fa. L’anziano genitore della vittima è stato ascoltato come testimone nel processo che si tiene al tribunale di Ivrea davanti al giudice Antonio Borretta. Il procedimento penale mira a far luce sulla morte di Guido Zabena, il 51enne operaio di Favria. Quella notte diluviava e il sottopasso si allagò, la vittima vi finì dentro con l’auto e non riuscì più a fuggire morendo annegato. Sono chiamati a rispondere di omicidio colposo il sindaco di Rivarolo Canavese, Alberto Rostagno, il vicesindaco con delega all’Urbanistica Francesco Diemoz, l’assessora Lara Schialvino con delega ai Lavori pubblici e Manutenzioni, Enrico Colombo, responsabile del Settore Lavori pubblici in Comune e il commissario Sergio Cavallo, capo della polizia municipale di Rivarolo. Al centro del processo il mancato funzionamento delle pompe per far defluire l’acqua e il sistema di scarico, così come i segnali di avvertimento per l’allagamento del sottopasso e le eventuali responsabilità del caso. «Verso l’una e trenta ricevetti una telefonata da mio figlio, era spaventato. Cercai di rincuorarlo e corsi subito fuori di casa per andare a soccorrerlo, ma quando arrivai sul posto non c’era più nulla da fare» così riferisce del dramma il Zabena. Oltre al padre sono stati chiamati a testimoniare i vigili del fuoco, il comandante delle stazione dei carabinieri locali Ignazio Mammino e il medico legale che ha confermato la morte per annegamento. Ha testimoniato anche un’amica e collega della vittima che quella sera era stata accompagnata a casa da Zabena e che lo aveva sconsigliato di passare di lì proprio perché c’erano stati diversi episodi di allagamento in passato. Dopo l’audizione dei testi nominati dal pm Alessandro Gallo, il processo è stato aggiornato al 14 dicembre prossimo.