Ariel sta lottando per la vita perché qualcuno le ha sparato senza alcun motivo. Il proiettile, sparato probabilmente solo per divertimento, l’ha colpita al fianco e le ha lesionato lo stomaco.
Ariel è una bella gatta bianconera. Ha due anni e da 18 mesi vive con la sua padrona Francesca, a Tetti Francesi, che l’ha adottata dopo averla trovata quando era ancora cucciola nel suo giardino. E forse è proprio nel cortile di casa che è stata colpita: «Noi viviamo in una villetta a schiera – è il racconto di Francesca -. Il mio gatto per tornare a casa passa sempre dal balcone. La cosa strana è che abbiamo trovate macchie di sangue solo ai piedi della scaletta di pietra che porta al balcone e sul balcone stesso». Nessuna altra traccia tutto intorno, come se il proiettile l’avesse colpita proprio mentre era ai piedi della scaletta: «La veterinaria ha detto che è possibile che non abbia sanguinato lungo il tragitto perché magari si era fatto un grumetto di sangue però è poco probabile. E’ veramente allucinante».
Ariel è stata ferita mercoledì, in pieno giorno. E’ tornata a casa poco dopo le 13 «piena di sangue e senza forze». Ovviamente è stata portata di corsa dalla veterinaria che ha scoperto il motivo di tutto quel sangue: il proiettile, sparato con un’arma ad aria compressa, era ancora conficcato nel corpo della povera micia ed è stata necessaria un’operazione per rimuoverlo. Per tirare un sospiro di sollievo però purtroppo è presto: «Non è ancora fuori pericolo». E ora è partita la caccia al colpevole: Francesca ha già contattato i carabinieri e provvederà a sporgere denuncia: «Non sappiamo chi può essere stato, se è stato fatto volontariamente da qualcuno che magari era infastidito dalla sua presenza o se è stato un caso, anche se ci sembra assurdo». E così è partito anche un appello sui social: «Anche se fossero stati dei ragazzini, dei vostri figli che volete tutelare e non dirlo, vi chiedo di dirmelo ugualmente, perché se Ariel non morirà noi non sappiamo come comportarci in futuro, non ci fidiamo più a farla uscire di casa. Grazie mille, prego che Ariel possa rimanere ancora in vita».