La pubblicitĂ  del Museo Egizio per gli arabi
News
La polemica

Ingresso con lo sconto per gli arabi al Museo Egizio di Torino, Malan non ci sta: “Discriminatorio e ambiguo”

Il parlamentare di Forza Italia: “Iniziativa del tutto ingiustificata, ambigua e provocatoria”

“Ora che anche la sindaca di Torino Chiara Appendino rivendica la scelta del Museo Egizio di concedere lo sconto ai visitatori arabi, la grottesca vicenda diventa piĂą interessante. L’iniziativa, di piccola portata materiale, è significativa di una certa mentalitĂ  radical-chic filo-immigrazione e filo-araba, che vede con un certo fastidio gli italiani, che – senza sorpresa – vediamo pienamente sposata dalla giovane esponente del M5S. Ma soprattutto è apertamente discriminatoria e anche ben poco trasparente“. Lo afferma in una nota Lucio Malan (Forza Italia) Questore del Senato.

TESTO PUBBLICITA’ POCO CHIARA
Secondo Malan, infatti, “il testo della pubblicitĂ , rigorosamente in lingua araba non tradotta, sia sui manifesti sia nel sito internet, non è chiara su quali siano le condizioni per avere lo sconto, limitandosi a dire che l’iniziativa dei due ingressi al prezzo di uno ‘è per i visitatori arabi di lingua araba’ e che ‘basta mostrare il documento d’identitĂ ’. Cosa significa? Una coppia di torinesi che conoscono l’arabo ha diritto allo sconto oppure no? No, perchĂ© sono della etnia sbagliata? E che significa la carte d’identitĂ ? Sulla carta d’identitĂ  c’è forse scritto se uno è arabo o parla arabo? Un egiziano copto, ad esempio – insiste Malan – parla sicuramente l’arabo, ma non è arabo! Moltissimi israeliani parlano arabo: se sono ebrei non hanno lo sconto e se sono arabi invece sì?”.

CHI STABILISCE SE E’ ARABO O EBREO O ALTRO ANCORA?
“Chi stabilisce, all’ingresso del prestigioso museo sotto la Mole, se è arabo o ebreo o altro ancora?” si chiede ancora il parlamentare forzista. “Un cittadino italiano di origine marocchina – prosegue – è sicuramente arabo e probabilmente parla arabo, ma la sua carta d’identitĂ  non lo specifica. Conta il fatto che probabilmente si chiama Mustafa, Yossef o Nabil anzichĂ© Antonio, Francesco o Gabriele?”.

CHE SI SAREBBE DETTO DI UNO SCONTO PER I PIEMONTESI?
“Ma poi – conclude – perchĂ©lo sconto per gli arabi che parlano arabo? Che si sarebbe detto di uno sconto “per i piemontesi che parlano piemontese”? Si sarebbe gridato al razzismo, ovviamente! Indicativo anche il fatto che la donna raffigurata nel manifesto indossi un rigorosissimo hijab che moltissime donne arabe non indossano e che l’apposita pagina internet si chiami ‘nuovi italiani’, quando sembra che l’iniziativa sia rivolta anche ai turisti che non hanno alcuna intenzione di diventare italiani. E poi, i cittadini italiani di origine rumena, albanese, nigeriana sono nuovi italiani di serie B? Insomma, l’iniziativa è del tutto ingiustificata, ambigua e provocatoria. Allora ci sto alla provocazione: denuncerò il fatto come discriminazione razziale. Se non sarĂ  ritenuto tale, vorrĂ  dire che chiunque potrĂ  fare sconti o agevolazioni a chi appartiene a una certa etnia, insomma, come si faceva in Sudafrica ai tempi dell’apartheid“, conclude.

Condividi sui social:

Scopri inoltre...

banners
Precedente
Successivo
Precedente
Successivo