Le macchine dei clienti decelerano in prossimità dell’incrocio buono, dove la droga corre svelta a tutte le ore nelle mani di ragazzotti alti quasi due metri che di professione fanno i pusher. C’è chi arriva a piedi, chi in bici. Chi si nasconde dietro le colonne e chi usa le auto come se fossero degli scudi. Qui in via Ormea, nell’angolo più buio di San Salvario, gli spacciatori africani continuano da anni la loro personalissima battaglia contro le forze dell’ordine. I volti cambiano, gli obiettivi restano gli stessi.
E il circolo dell’eroina, a parte qualche battuta d’arresto, torna sempre puntuale sul luogo del delitto. Lo dimostrano i video e le foto che ancora una volta i residenti non mancano di procurarsi con macchine fotografiche e cellulari. Scatti che raccontano un mondo, riprese di pochi secondi che parlano da sole. Con il pusher che aspetta il cliente sul marciapiede, e in pochi secondi scambia una dose di droga con una banconota, o la sentinella che attende l’auto in transito.
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