In concorso con tre prestanome ha sottratto dalle casse dell’azienda che amministrava 1,7 milioni di euro. Si tratta di C.C., 50 anni di Verrua Savoia (Torino), finito ai domiciliari con l’accusa di bancarotta fraudolenta, al termine di una indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Torino e coordinata dal sostituto procuratore torinese Valerio Longi. Dapprima l’imprenditore è entrato in contatto con i precedenti soci dell’azienda, che navigava in cattive acque, con la promessa di risanare l’impresa. In breve i vecchi soci sono stati estromessi dalla gestione e il patrimonio aziendale è stato depredato.
FORNITORI E DIPENDENTI NON SONO STATI PAGATI, L’AZIENDA E’ FALLITA
Fornitori e dipendenti non sono stati pagati e l’azienda è fallita. Diverse le modalità con cui sono state prosciugate le casse dell’impresa: dai pagamenti diretti a una società, esistente solo sulla carta e gestita da personaggi compiacenti, fino alla cessione del contratto di leasing di un immobile, pressoché senza corrispettivo, a un’altra impresa riconducibile agli indagati, il cui conto corrente era gestito peraltro dalla compagna dell’arrestato. L’imprenditore risulta anche imputato per plurimi reati fiscali davanti al gup presso il Tribunale di Asti.