Il filo non si è spezzato. “Questa sentenza rappresenta un passo molto importante all’interno dello stesso contesto della precedente sentenza a carico di Domenico Belfiore come mandante di quell’omicidio”. Per Marcello Maddalena, ex pg di Torino, allievo e amico di Bruno Caccia, il procuratore assassinato dalla ‘ndrangheta nel 1983, la sentenza della corte d’assise di Milano che ha condannato all’ergastolo come esecutore materiale di quel delitto Rocco Schirripa, conferma il quadro ricostruito negli anni dagli inquirenti.
UN INCREDIBILE SUCCESSO A OLTRE TRENT’ANNI DAL DELITTO
“Sono felice per il riconoscimento che ha ricevuto il lavoro davvero eccezionale fatto dal sostituto procuratore Marcello Tatangelo, di Milano ma di origine torinesi, dalla squadra mobile di Torino guidata da Marco Martino a cui si deve questo incredibile successo a distanza di oltre trent’anni dal delitto“.
DIFESA SCHIRRIPA? SENTENZA NON SI PRESTA A CRITICHE
Quanto all’ultimo tentativo di difesa di Schirripa che si è definito un capro espiatorio “è ovvio che l’imputato usi gli argomenti che ritiene – osserva Maddalena – ma non credo proprio che lui abbia queste caratteristiche né che la sentenza si presti ad alcun tipo di critica. E’ stato un processo serio e rigoroso condotto in maniera impeccabile dalla Corte d’Assise di Milano“.