Si è chiusa con l’esecuzione di un provvedimento di custodia cautelare in carcere un’articolata attivitĂ di indagine inerente il crimine finanziario ed in particolare le frodi informatiche realizzate con la tecnica del “man in the middle“, una tra le piĂą avanzate insidie digitali che minacciano i comparti produttivi ed imprenditoriali del territorio nazionale.
L’OPERAZIONE DELLA POLIZIA POSTALE
L’operazione compiuta in questi giorni dal compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Torino, rappresenta l’esito di una notevole progressione investigativa svolta nell’ambito della cyber-criminalitĂ dedita al compimento di frodi informatiche finalizzate al riciclaggio; tali strutture criminali, spiega la Polposta in una nota, si servono “sia di avanzate abilitĂ informatiche sia dei vincoli di omertĂ esistenti tra i membri che orientano i flussi economici in massima parte verso paesi esteri”.
I FATTI RISALGONO AL LUGLIO DEL 2019
I fatti finiti sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori, si riferiscono ad una truffa denunciata presso il compartimento della Polizia Postale di Napoli nel luglio del 2019, da parte dell’amministratore di un noto gruppo imprenditoriale campano.
SOLDI DIROTTATI SU UN ALTRO CONTO CORRENTE
La vittima del raggiro era stata indotta, attraverso un’avanzata attivitĂ di social engineering, ad effettuare un versamento dell’importo di quasi 300mila euro, su un conto corrente diverso da quello del legittimo creditore.
AVEVANO VARIATO L’IBAN
I responsabili della truffa si erano interposti nelle comunicazioni tra le due aziende studiandone a fondo l’organizzazione societaria ed, una volta individuati i titolari del “potere di spesa”, avevano attuato una variazione nell’IBAN che si era rivelata critica per il dirottamento dei soldi.
SOMMA DISTRATTA SUI CONTI DEI “MULI”
La somma era stata poi ulteriormente distratta verso altri conti intestati a cosiddetti “muli”. Il tutto al fine di occultarne la provenienza e rendendo quindi articolata la riconduzione alla matrice delittuosa.
ACCIUFFATO L’ULTIMO COMPONENTE DEL GRUPPO
La Procura della Repubblica di Torino ha emesso i relativi provvedimenti cautelari la cui esecuzione si è conclusa nei giorni scorsi con l’associazione alla Casa Circondariale di Torino dell’ultimo componente del gruppo.