Per via della netta sproporzione tra il loro tenore di vita e i redditi dichiarati, i carabinieri hanno confiscato beni per 1,6 milioni di euro a un imprenditore edile di Leinì, nel Torinese, e a sua moglie.
In seguito agli accertamenti patrimoniali eseguiti sulla coppia, sono stati confiscati due immobili a Caselle, cinque capannoni industriali, un terreno agricolo, un campo da calcetto con la piscina, un autocarro, un furgone Mercedes e una Bmw.
L’uomo, 56 anni, era già finito nei guai per un furto di gasolio dall’oleodotto dell’Eni di Chivasso. All’imprenditore è stata notificata anche la misura di sorveglianza speciale per due anni, con l’obbligo di soggiorno nel comune di Leinì.