«Basta malamovida sotto casa». Residenti e commercianti di Vanchiglia scrivono alla sindaca esasperati per gli assembramenti che ogni week-end si verificano in piazza Santa Giulia. Dai «marciapiedi latrina» alla «privazione del sonno per schiamazzi e cori da stadio», dalla «spesa per il cambio degli infissi» allo «spaccio e risse tra pusher», fino ai «venditori abusivi di alcol e il costo che la collettività paga ogni volta che qualche giovane finisce al pronto soccorso». È interminabile la lista di criticità elencate nella lettera rivolta alla prima cittadina, a cui si aggiunge forse quella più grave, ossia lo stato di occupazione permanente di piazza Santa Giulia che rischia di diffondere il contagio.
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