Tracce di ftalati, un additivo delle materie plastiche, nei tessuti di balenottere comuni, capodogli e globicefali; meno contaminate, rispetto ai maschi, le femmine dei cetacei a causa dell’effetto di disintossicazione che avviene durante l’allattamento con cui trasferiscono i propri contaminanti al piccolo.
L’INDAGINE DEL WWF
A rilevarlo è una recente indagine condotta dal Wwf all’interno di una ricerca durata sette anni nel Santuario Pelagos, durante la quale sono state effettuate biopsie di tessuti prelevati da circa 100 esemplari di cetacei. Analisi che hanno mostrato un’elevata contaminazione di questi animali a sostanze tossiche.
GLOBICEFALI E CAPODOGLI I PIU’ CONTAMINATI
Globicefali e capodogli del Mediterraneo risultano più contaminati rispetto agli esemplari che si trovano nell’Atlantico. La media di concentrazione del Dehp (lo ftalato più tossico) scoperta nei campioni di tessuto dei cetacei è di 1060 microgrammi per chilo, molto alta considerando che il livello ‘sentinella’ è di 300 microgrammi per chilo.