Elena Romani e Antonino Cangialosi. Capelli neri e lunghi con la frangia lei, tirati indietro con le basette scolpite lui. A guardarli, l’ultima volta che si sono incrociati in un’aula di tribunale un anno fa, sembrava che il tempo, per loro, fosse trascorso più lentamente. E forse è così. Perché la giustizia è una bilancia. Ma a volte può essere una clessidra. E i due protagonisti del giallo di Roasio, dal 5 luglio 2005, vivono come sospesi, aspettando che cada l’ultimo granello di sabbia, a invocare la fine di un incubo che si augurano coincida con la verità.
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