Dicevano che questo gigante di cemento sarebbe rinato. Che il cuneo di 52mila metri quadri che da corso Dante si conficca nei binari della ferrovia che scorrono intorno sarebbe diventato l’esempio di ciò che Torino avrebbe dovuto fare con i monumenti del suo passato industriale: una vecchia fabbrica “trasformata”, gli spazi riutilizzati per farne un ecocampus che rappresentasse anche simbolicamente il passaggio da città operaia a città della conoscenza.
Ma la metamorfosi, annunciata nel 2012, non c’è stata. Delle piazze, dei giardini pensili e degli alloggi disegnati sui rendering non c’è traccia. E l’ex Osi- Ghia, cinque anni dopo, si presenta come era allora. Forse peggio. Trasformata, questo sì.
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