All’indomani del raid vandalico che ha colpito il rifugio Enpa di via Germagnano 8 tocca, come al solito, ai volontari leccarsi le ferite e tirare avanti. Ma il conto salatissimo delle malefatte degli zingari – si parla di circa 20-30mila euro – sembra essere un faldone troppo pesante per il canile che già due anni e mezzo fa ha dovuto sopportare una pesante irruzione con un numero incredibile di danni.
In via Germagnano sensori, telecamere, filo spinato e torri-faro sono ormai l’ultima difesa dagli attacchi dei rom del vicino campo nomadi regolare. «Ora dobbiamo decidere che fare, se pagare e rimettere tutto in sesto o se sfamare e curare i nostri 4 zampe» afferma Tiziana Berno, una delle più agguerrite volontarie.
Ed è qui che l’Enpa tira in ballo Palazzo Civico. «O ci danno una mano – continua Marco Bravi presidente del consiglio nazionale Enpa – oppure non so come faremo a tirare avanti. I nostri animali hanno bisogno delle medicine, delle coperte e del cibo. Ma noi, come semplici volontari, non possiamo far fronte a tutto».
CONTINUA A LEGGERE IL GIORNALE IN EDICOLA OGGI