La notizia della morte di Sean Connery ha colpito la gente come se ad andarsene fosse stato un amico, un parente, qualcuno a cui si era profondamente affezionati: anche se aveva ormai 90 anni, anche se da quasi venti era sparito dalle scene (ultimo film, il dimenticabile “La leggenda degli uomini straordinari” del 2003), anche se da tempo lo si sapeva preda di un’atroce malattia (l’Alzheimer, ma la famiglia ha sempre smentito).
Il suo volto, il sorriso beffardo, i baffi, la spavalderia di Connery e di tutti i suoi personaggi si sono impressi nella mente degli spettatori rendendolo indimenticabile. Anche lo Torino ricorda, cercando le poche tracce del suo passaggio in città nel corso della sua vita: un pub in corso Trapani che porta il suo (cog)nome e la sua presenza il 18 ottobre 1995 sugli spalti dello stadio delle Alpi per assistere a una sfida di Champions League dei Glasgow Rangers contro la Juventus (vinsero 4-1 i bianconeri).
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