Non è una due giorni di Coppa per le milanesi. Dopo l’Inter anche il Milan, già qualificato agli ottavi di Champions’ come i “cugini”, paga dazio nell’ultimo appuntamento europeo della fase a gironi, sconfitto in casa dall’Ajax con reti di De Zeeuwe Alderweireld. Risultato giusto, perché gli olandesi giocano la loro partita, fatta di ripartenze e pressing alto, concedendo pochissimo all’attacco avversario e conquistando una vittoria di prestigio. Decisiva la freschezza dei giovani a disposizione di De Boer, neo sostituto di Jol, tutti desiderosi di ben figurare nella Scala del calcio.
RITMO E CONTROPIEDE
L’Ajax è una versione minore (di molto) rispetto allo squadrone degli anni ’70, ma esprime un buon calcio, con tanto contropiede e un pressing deciso a partire dalla metà campo. I padroni di casa giostrano tranquillamente in orizzontale fin quando la palla ce l’hanno i difensori, ma servire le punte (soprattutto un nervosissimo Ronaldinho) è impresa ardua, così come controllare le transizioni offensive dei lancieri. Suarez e Sulejmani sono rapidi e tecnici, abili nel lavorare su tutto il fronte d’attacco e più di un elemento tra gli ospiti non disdegna il tiro da fuori. Amelia mette più volte le manone nel posto giusto, dimostrandosi un dodicesimo coi fiocchi, molto meno impegnato risulta Stekelenburg, nonostante l’Ajax giochi con una difesa piuttosto alta. Senza una punta vera e propria nel cuore della retroguardia avversaria, al Milan vengono a mancare i punti di riferimento per la manovra e il genio di Pirlo diventa così difficile da tramutare in gol.
L’articolo di Mattia Todisco su CronacaQui in edicola in Lombardia il 9 dicembre 2010