Non era casuale quel silenzio nel dopopartita. Quella fuga immediata per sfuggire ai possibili commenti a caldo e alla propria rabbia per una serata poco gradevole, in mezzo agli impazziti sostenitori degli Spurs, con qualche dubbio in più sul futuro della propria creatura. Perché Massimo Moratti non ce la fa a nascondere la delusione, dal volto qualcosa traspare comunque e anche a quarantotto ore di distanza dalla sconfitta di White Hart Lane contro il Tottenham la sua analisi è spietata, pur dettata ai cronisti con estrema tranquillità. «Vorrei capire anch’io cosa è successo – ha detto all’uscita dai propri uffici a metà della giornata di ieri – È stata una partita in cui sono mancati sia il gioco sia il carattere per arrivare a quel gioco. Una serata “stanca” da parte della squadra. Non è che bisogna reagire severamente, ma bisogna capire che non è così che si può arrivare a certi traguardi. I momenti “no” sono già capitati, bisogna solo concentrarsi per far bene». Evidentemente qualcosa è stato sottovalutato, nella preparazione dell’impegno, a partire dal pericolo Bale. Un giocatore che hanno seguito in tanti, qui in Italia, con i nerazzurri a guidare la schiera degli aspiranti acquirenti, quando ancora si parlava di cifre raggiungibili. «Sicuramente ha fatto bene sia a Milano sia a Londra, ma avendolo già conosciuto prima… Certo che ha fatto grandi cose. Se farei pazzie per prenderlo? Questo lo dite voi. No, direi di no», ha risposto Moratti.
L’articolo di Mattia Todisco su CronacaQui in edicola in Lombardia il 5 novembre 2010