Vuole lo scudetto subito. È Marco Motta, neo juventino arrivato dall’Udinese in prestito con diritto di riscatto. Per il difensore di Merate questa è l’occasione della vita e non vuole lasciarsela scappare: «Voglio raggiungere lo scudetto, avendolo sfiorato nello scorso campionato – ha detto il giocatore parlando ieri nel ritiro bianconero di Pinzolo -. Abbiamo le stesse possibilità che hanno le altre squadre, Inter compresa ». Alla Juve da pochi giorni, Motta sta iniziando a capire che cosa voglia dire indossare la maglia bianconera: «Ci vuole tempo per realizzare cosa voglia dire essere qui – ha sottolineato -. Facendo la strada verso il campo e vedendo i poster dei grandi giocatori del passato, mi rendo conto della storia che c’è. È un onore» . Lui, però, ha anche trascorsi granata. Nel campionato 20072008 vestiva la maglia del Toro: «Conosco già Torino, mi sono trovato molto bene. La stagione era stata ottima, ci eravamo salvati: l’Udinese però aveva un’opzione di contro-riscatto e l’aveva esercitata. Lì, a Udine, sono sempre rimasto poco. Mi sono infortunato (rottura del legamento crociato, ndr) e poi le circostanze mi hanno portato altrove» . Motta non teme che essere stato un granata possa condizionare il giudizio della gente: «Essere un ex del Toro non mi spaventa. Non rinnego nulla di quanto fatto, né da uomo né da calciatore. È stata una pagina importante ma ora ce n’è un’altra». Motta ha poi parlato del piano della Figc di ridurre da due a uno il numero di extracomunitari per squadra: «Spero che queste norme vengano applicate perché i calciatori italiani vanno aiutati. L’Inter ne verrebbe sfavorita? Sono abituato a guardare in casa mia e a me va benissimo così».Marco Avena