Milano un po’ di paura la mette sempre ai torinesi, è innegabile, ogni qualvolta si tratta di organizzare mostre e fiere di spessore internazionale. Così, quando mercoledì il presidente di Slow Food Italia Roberto Burdese ha presentato l’ottava edizione del Salone del Gusto parlando dei tagli al budget e di rischi per il futuro, il campanello d’allarme è scattato quasi automaticamente. Tanto che ieri mattina, poco prima del taglio ufficiale del nastro, sia il sindaco Sergio Chiamparino che il governatore Roberto Cota – davanti al ministro dell’Agricoltura Giancarlo Galan hanno sentito il bisogno di chiarire che l’accoppiata Salone più Terra Madre rimarrà a Torino anche nei prossimi anni. Il sindaco ha sgombrato i dubbi sull’impegno di Palazzo Civico, annunciando il «finanziamento, insieme con Slow Food International e con l’approvazione dell’Unione europea, di un milione di euro per la prossima edizione del 2012, per le comunità del cibo nate nel mondo e in particolare per lo sviluppo della cooperazione in questo settore in diversi paesi dell’Africa». Per il governatore Roberto Cota «il Salone si deve fare per forza a Torino, il cibo e l’agricoltura sono una parte importante dell’identità e della cultura piemontese, ma anche della nostra economia. Basta parlare di Milano ».L’articolo di Andrea Gatta su CronacaQui in edicola in Piemonte, Liguria eValle d’Aosta il 22 ottobre 2010