Pierangelo Biglia, colui che ha avuto il merito di portare il triathlon a Torino, da almeno vent’anni aveva il desiderio di vedere una gara di specialità in città. Ieri mattina alla presentazione del primo “Triathlon del Po” il ricordo è andato anche a un amico, Biglia, che è mancato, ma che avrebbe accolto con immensa gioia la manifestazione. L’11 luglio, per la prima volta, Torino potrà godere di uno spettacolo sportivo che ha il gusto di fatica e concentrazione: « Più che una preparazione specifica ci v a a p e r t u r a m e n t a l e . All’estero ci sono persone che partecipano alle gare anche senza essere preparatissimi, ma solo per il piacere di farlo. Nel triathlon bisogna mettersi in gioco», dice Davide Nerattini, uno degli organizzatori della manifestazione. Una gara durissima che prevede nuoto, ciclismo e podismo: «Sono 750 metri di nuoto nel fiume Po. Gli atleti si immergeranno dal circolo canottieri Cerea nel Valentino sotto la facoltà di Architettura e usciranno davanti ai Murazzi – spiega Nerattini -. Poi si entrerà nei giardini Gilmour dove prenderanno la bici e percorreranno un circuito su corso Moncalieri, dal ponte della Gran Madre fino al ponte Isabella. Cinque giri di questo percorso per un totale di 20 chilometri. Infine di corsa: faranno tre giri del quadrilatero dei Murazzi per un totale di 5.1 chilometri di podismo». Il “Triathlon del Po” sarà un appuntamento per amatori e professionisti: «Questa gara è importante perché abbiamo messo un montepremi in denaro di 2.000 euro. La nostra intenzione è quella di fare crescere la manifestazione portando le iscrizioni a 500 per la prossima edizione». Tra gli italiani tornerà Andrea D’Aquino. Attenzione al francese Thomas André per la vittoria. Presente anche la giovane promessa Alessia Orca. Gioele Urso