Doveva essere la partita manifesto dell’orgoglio Olimpia, è stata la partita che esacerbato l’impressione che il divario con Siena a distanza di un anno si è esteso all’inverosimile. Di fronte ad un pubblico straripante capace di innalzare i decibel a dismisura, Milano verga un’altra pagina deprimente di questa finale priva di pathos: in gara 1 la resistenza è durata 2 quarti, in gara 2 un quarto, in gara 3 non è mai esistita. La Montepaschi impiega 4 minuti a mettere le cose in chiaro volando sul +10 (6-16) grazie ad una selva di triple gentilmente concesse dalla difesa biancorossa concentrata nel presidio del pitturato. L’aggressi vità ventilata alla vigilia come unica chiave per accendere l’equilibrio rimane un’utopia e la superiorità ospite diventa imbarazzante al punto da orchestrare percentuali paradisiache che portano al +20 a 2 minuti dalla fine del primo quarto (7-27). Il parziale si chiude sull’11-32 con i campioni d’Italia capaci di sbagliare solo 5 dei 16 tiri tentati e nel Forum inizia a serpeggiare l’idea di alzare bandiera bianca per manifesta inferiorità pensando al fatto che Sato nei primi 10 minuti ha battuto gli altri 9 della rotazione milanese 12 punti a 11. Neanche un parzialino di 9 punti a 2 (20-34) disegnato con conclusioni estemporanee infiamma l’orgoglio degli uomini di Bucchi che mischia quintetti vorticosamente senza riuscire ad inanellare due possessi consecutivi di qualità. L’ovazione più grande del brulicante tifo milanese è per una schiacciata sbagliata dell’odiatissimo ex Hawkinse Milano alza più il volume del nervosismo di quello dell’intensità regalando a Siena il nuovo massimo vantaggio proprio su un’invenzione dal palleggio del Falco (29-53). La compagine di Piani -giani chiude i primi 20 minuti con 21 punti di vantaggio (36-57), 80-27 nel dato della valutazione, il 65% al tiro e 3 uomini in doppia cifra ( Sato, Hawkins eLavrinovic).Le urla di Bucchi dell’intervallo producono un piccolo cambio di mentalità nella ripresa. Il primo che sembra crederci, che sembra aver voglia di giocare a basket senza farsi condizionare dal contorno deprimente è Maciulis (16 punti alla fine) che con un paio di iniziative costringe Pianigiani al time-out (49-68). Il lituano innesca la scintilla che ridà dignità a Milano: l’amministrazione controllata senese lascia scorrere l’adrenalina nelle vene dei padroni di casa e Hall con una conclusione da lontano griffa l’illusione effimera del Forum (62-75). La Montepaschi spegne ogni velleità con un parziale di 8 punti a zero e, quasi senza sprecare sudore, vince con uno scarto bugiardo di 13 punti. Siena e Milano continuano ad abitare su due pianeti diversi, praticano due sport diversi, avranno orizzonti molto diversi. Qualcuno trovi uno straccio di utilità alla gara di domani sera. MILANO- SIENA 75- 88 ( 11- 32, 36- 57, 55-75) Armani Jeans Milano: Mancinelli 14, Hall 11, Maciulis 63, Mordente 5, Finley 3, Bulleri 4, Rocca 10, Monroe 5, Viggiano ne, Arnold 7, Becirovic ne, Ianes ne. All. Bucchi Montepaschi Siena: Domercant 6, McIntyre 16, Zisis 11, D’Ercole 0, Eze 7, Carraretto 0, Sato 23, Lavrinovic 10, Ress 0, Hawkins 10, Marconato ne, Stonerook 5. All. Pianigiani Spettatori 10602. Incasso, 96459 euroMichele Gazzetti