Non lo può dire, a due giorni dal tavolo istituzionale convocato in Regione, e infatti non lo dice espressamente. Ma il governatore Roberto Cota sul caso Fiat ha un pensiero molto chiaro, non troppo distante da quello di Sergio Marchionne, l’ad del Lingotto che nei giorni scorsi ha annunciato l’intenzione di produrre in Serbia la nuova monovolume della casa. Su due sponde diverse, ovviamente: Marchionne lavora per produrre macchine, Cota per tenere le fabbriche in Piemonte. Il punto per salvare entrambi gli interessi, spiega il governatore, non è inventare piani alternativi (per altro ardui da realizzare nell’immediato), ma ritornare ai progetti di aprile, a quella Fabbrica Italia che allora era stata accolta con entusiasmo. A patto però di avere la collaborazione di tutti, cominciando dalle organizzazioni sindacali. Presidente Cota, quale ricetta ha in mente la Regione per convincere Fiat a mantenere la produzione in Piemonte? «Non c’è nessuna nuova ricetta. La ricetta è quel piano presentato da Fiat che parlava di Mirafiori e di un milione e 400mila auto da produrre in Italia. È partendo da questo che ognuno – anche i sindacati – si deve assumere le proprie responsabilità».L’articolo completo di Andrea Gatta e altri particolari su CronacaQui in edicola in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta il 27 luglio 2010