«La condanna degli assassini di mio figlio dev’essere severa, esemplare. Deve servire per tutti, affinchè nessuno muoia mai più per una sigaretta». Elena, la mamma di Giorgino Monteanu, il giovane romeno sgozzato lo scorso gennaio da due connazionali nei giardinetti di via Vibò, decide di rompere il silenzio in cui aveva preferito chiudersi all’indomani della tragedia. Lo fa a due giorni dall’udienza che vedrà il più giovane dei due fratelli arrestati per l’omicidio sedersi sul banco degli imputati. «Venerdì mattina – spiega la donna – quando si aprirà il processo al minorenne, ci sarò anche io. So che sarà celebrato con rito abbreviato, e non so come andrà a finire. Quello che so è che chi ha fatto questo a Giorgio deve pagare. La condanna dev’essere severa, almeno 15 anni a testa. Deve essere una lezione».L’articolo completo di Stefano Tamagnone su CronacaQui in edicola in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta il 21 luglio 2010