La mossa decisa dal giudice era stata la conseguenza di una sollecitazione fornita proprio dalla procura di Ivrea. Erano stati infatti i consulenti tecnici delle parti in causa a manifestare alcune perplessità: quello della pubblica accusa aveva affermato che era necessario approfondire tre casi di morte, quello del responsabile civile Telecom era dubbioso su quasi tutti. Nel corso dell’udienza celebrata a maggio, in particolare, il professor Enrico Pira, per conto della difesa di Carlo De Benedetti e Corrado Passera, aveva affermato che uno dei lavoratori morì per una occlusione intestinale e non per un mesotelioma pleurico: si tratterebbe di Marcello Costanzo, il cui decesso risale al 30 gennaio 2012.
Fra i diciotto imputati del processo ci sono l’ingegner Carlo De Benedetti, il fratello Franco, l’ex ministro Corrado Passera e Roberto Colaninno.