Si è concluso con l’assoluzione degli imputati, tredici in tutto, il processo sulle presunte irregolarità che avrebbero accompagnato le trattative per la cessione di una quota di Seta, la società che gestisce la raccolta dei rifiuti nei comuni della cintura nord di Torino. Fra i personaggi chiamati in causa dalla procura c’era anche Aldo Corgiat, l’ex sindaco di Settimo Torinese. Nei suoi confronti, il pubblico ministero Andrea Padalino aveva chiesto una condanna a 2 anni e otto mesi di reclusione per turbativa d’asta. Ma il giudice Andrea Natale, ieri mattina, ha stabilito che «il fatto non sussiste».
«Ora si può finalmente voltare pagina». Sono state queste le prime parole pronunciate dall’ex primo cittadino di Settimo, ed esponente del Pd, dopo la notizia della sentenza di «assoluzione piena» pronunciata dal tribunale. «Sono ovviamente felice – ha spiegato Corgiat, che nel processo era assistito dall’avvocato Alfredo Caviglione -, anche se umanamente la mia è stata un’esperienza amara. Questo processo è durato tre anni e per me sono stati tre anni molto difficili. Quello che mi è capitato l’ho vissuto come un imperdonabile torto. Ma oggi posso affermare con soddisfazione di non aver mai smesso di credere nella giustizia. La fiducia nella legge non è mai venuta meno».
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