«Quel che è accaduto a Colonia ci preoccupa. Temiamo atti di emulazione anche qui». Non va più in là l’investigatore di lungo corso della Digos di Torino, ma il concetto che esprime conferma lo stato d’allerta delle forze dell’ordine conseguente agli ultimi avvenimenti accaduti in Germania e in Francia. Ieri mattina, ad esempio, nella consueta riunione con i comandanti di compagnia, il colonnello Arturo Guarino si sarebbe raccomandato di mantenere alta l’attenzione sulle strutture che ospitano le stazioni dei carabinieri e un invito altrettanto deciso sarebbe stato rivolto dal questore ai dirigenti di polizia che gestiscono i commissariati di zona. Il kamikaze con la falsa cintura esplosiva che nei giorni scorsi si è minacciosamente avvicinato al commissariato del XVIII arrondissement di Parigi, non solo ha messo in atto una delle ultime strategie indicate dal califfato dell’Isis, ma potrebbe essere il primo atto terroristico solitario di una lunga serie che non risparmierebbe nessun Paese europeo. Da qui l’allarme lanciato dai servizi segreti italiani, attraverso un’articolata informativa inviata al ministero dell’Interno.
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