Le panchine piene di siringhe, involucri di plastica e fazzoletti sporchi di sangue. Mentre sulla corteccia di un albero campeggia uno specchietto, tenuto su con della carta stagnola e dello scotch. Uno specchio ad altezza viso che i frequentatori del parco Sempione non usano certo per farsi la barba. «Quello serve per bucarsi sul collo» ci racconta un residente del quartiere, a spasso con il cane. Nell’area del parco, ostaggio del degrado, le famiglie non mettono piede. C’è chi ha paura di fare brutti incontri, chi di beccare qualcuno impegnato a iniettarsi una dose in vena.
CORRI IN EDICOLA E SU CRONACAQUI DI OGGI TROVI NOTIZIA COMPLETA E FOTO