A distanza di poche ore, Mario (lo chiameremo così), 45 anni, è ancora sconvolto. Non riesce a capacitarsi di quanto accaduto nella serata di mercoledì nel suo appartamento di via Robassomero, alla periferia di Ciriè. E, soprattutto, pensa e ripensa ai rischi che ha corso nell’affrontare il ladro che gli ha fatto “visita” poco prima dell’ora di cena, razziandogli i pochi soldi che aveva nel portafoglio e qualche gioiello arraffato nel salone e nell’ingresso. È qui, in una stanza della sua umile casa, che l’ha trovato, dopo che il topo d’appartamento ha scavalcato la recinzione del condominio e si è arrampicato sui tubi della facciata esterna. Non fosse stato per il rumore della finestra che si affaccia sul balcone mandata in frantumi dal bandito, forse Mario non si sarebbe accorto di nulla. Invece è finito in ospedale, ferito dopo la violenta colluttazione nata quando ha cercato di impedire al ladro di fuggire con i suoi ricordi.
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