Sempre più poveri, specie se donne, in una società sempre più fragile: sono i pensionati piemontesi, vittime dei nuovi e più rigorosi regimi di accesso al pensionamento che causano un divario sempre maggiore rispetto i redditi da lavoro. Chi sta meglio è chi è andato in pensione con i parametri contributivi precedenti alla riforma. Secondo i dati, l’assegno medio mensile è di 903 euro.
Il Consiglio regionale del Piemonte, intanto, ha approvato un ordine del giorno con cui si chiede di fare ricorso alla Corte costituzionale contro il decreto legge di agosto che prevede il taglio agli stipendi dei politici e ai fondi dei gruppi consiliari e l’intervento preventivo della Corte dei conti su ogni atto della Regione. La maggioranza: «I tagli li faremo, ma abbiamo voluto ribadire l’importanza dell’autonomia regionale, il Governo vuole toglierci competenze».
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