La politica di casa nostra come fosse una grande partita di calcio. E in tribuna stampa un giornalista che dà i voti come nel più classico pagellone del lunedì. Marco Travaglio, un po’ Gianni Brera un po’ Indro Montanelli, si presta al gioco e immagina la sua squadra ideale. Tante le stroncature, da Alfano a Bersani, da Fini a Casini, e poche le sufficienze convinte. A iniziare da Beppe Grillo, l’attaccante al quale Travaglio non rinuncerebbe mai. E a fianco, il vicedirettore del Fatto schiererebbe Matteo Renzi, anche se ha un po’ la tendenza al fallo.
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