Un grido di dolore sommesso, pieno di contegno ma senza rassegnazione, quello che Angelica Musy aveva lanciato all’inizio di agosto. Una lettera e una richiesta d’aiuto, perché sul ferimento di suo marito, l’ex candidato sindaco e leader del terzo polo in Sala Rossa Alberto, non cadesse un silenzio assordante e insensato. Da quell’agguato senza un perché apparente, cinque colpi sparati quasi a bruciapelo sotto casa, sono trascorsi ormai sei mesi: la dolorosa ricorrenza è fissata per il prossimo 21 settembre. E per quella data, i colleghi di Alberto Musy, gli altri capigruppo del consiglio comunale, organizzeranno un evento rivolto innanzitutto ai cittadini torinesi, «una iniziativa pubblica che ribadisca a tutti che chi sa deve parlare» per usare le parole del suo proponente, il capogruppo del Pd Stefano Lo Russo.
L’articolo di Paolo Varetto su CronacaQui in edicola