Era stata accusata di aver avvelenato i genitori, uccidendoli, e di avere poi infierito con un coltello da cucina sui loro corpi privi di vita. Ma non è così che sono andate le cose. Quando Claudia Pistone, la notte di Capodanno del 2011, pugnalò i corpi inermi del padre e della madre, questi erano ancora in vita. Avevano solo perso conoscenza a causa di un ansiolitico. A stabilire la verità è stata una nuova perizia medico-legale.
A dare una svolta alle indagini è stata in realtà la confidenza fatta da una zingara ai carabinieri: «Controllate in un vaso di fiori in casa di Claudia». In quel vaso erano stati nascosti i guanti di pelle neri forse utilizzati durante l’aggressione. Inoltre, nel computer di Claudia Pistone sono stati scoperti numerosi documenti in cui si parla del delitto perfetto. Ora la quarantenne verrà sottoposta a una nuova perizia psichiatrica.
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