Si terrà in piazza San Carlo ma avrà un occhio puntato sull’Emilia il tradizionale concerto del 2 giugno per la celebrazione della Festa della Repubblica. La manifestazione diventerà l’occasione per una raccolta fondi da destinare alle zone colpite dal terremoto. Il Consiglio regionale, che organizza in collaborazione con Comune, Rai e Teatro Regio, ha infatti aperto un conto corrente dedicato con le Poste, sul quale ha già donato 100mila euro «provenienti dai risparmi in bilancio», ha spiegato il presidente Valerio Cattaneo. Ma l’obiettivo, precisa, è di raccoglierne almeno il doppio: le coordinate del conto verranno diffuse in diretta Rai, sarà predisposta una grande urna in piazza, consiglieri e assessori devolveranno l’equiva lente di un gettone di presenza (122 euro) e tutti i 330 dipendenti del Consiglio sono invitati a donare un’ora di lavoro.
Nel corso della serata l’orchestra sinfonica della Rai suonerà l’inno nazionale, brani di Rossini e Beethoven e, a gran sorpresa, un’anticipazione della Cenerentola di Carlo Verdone – l’ouverture, pare -, che andrà in onda domenica e lunedì. «Avevamo pensato di annullarlo per rispetto alla tragedia dell’Emilia» rivela Cattaneo insieme al vicepresidente di Palazzo Lascaris Roberto Placido. Ma a quel punto, sostengono, una buona parte dei 100mila euro stanziati per l’iniziativa, metà dello scorso anno e il 40 per cento coperto dalle fondazioni bancarie, era già stata spesa, fra i costi del palco, dell’orchestra, dei manifesti, degli inviti. In ogni caso la cerimonia sarà resa più sobria dall’annullamento del ricevimento.
La Lega, però, polemizza. «In un momento di crisi questi soldi non avrebbero dovuto essere spesi – attacca il capogruppo del Carroccio Mario Carossa -. E questo indipendentemente dal terremoto, che non fa che rafforzare questa richiesta. E che anche le fondazioni bancarie investano nell’iniziativa lo trovo comunque una vergogna». Si riferisce alla parata di Roma, ma il senso del discorso è lo stesso, l’osservazione mossa in serata dal governatore Roberto Cota che annuncia come sul proprio sito il 93 per cento dei visitatori abbia risposto a un sondaggio sui festeggiamenti ritenendoli non opportuni. «Evidentemente – commenta Cota – i cittadini, di fronte alla tragedia del sisma, chiedono sobrietà ». Secca la replica di Cattaneo: «Credo che anche in un periodo di crisi i soldi per celebrare il 2 giugno possano essere spesi. Si tratta di una festa di popolo, che interpreta i valori della Repubblica». E l’opposizione accusa: «La Lega si trincera dietro la situazione – attacca il capogruppo Pd Aldo Reschigna – ma in realtà l’unica sua intenzione è quella di tornare alle origini, quando si rifiutava di riconoscere la festa della Repubblica».