Le uscite di Gigi Buffon non passano inosservate, soprattutto quando non c’è un pallone da afferrare o una porta da salvare. Non si è ancora posato il polverone per la sua dichiarazione della scorsa settimana sui presunti “accordi di fine stagione” («Meglio due feriti che un morto»), con la procura di Cremona che non esclude di interrogarlo in merito, ed ecco che il capitano della Juve e della nazionale si lancia in un discorso che sicuramente attirerà polemiche.
Ma il portierone pare scrollare le spalle all’insegna del ” me gl io una verita scomoda che l’ipocrisia”. E così ieri, da Coverciano, è arrivata la sua uscita a valanga contro i «Blitz annunciati». «Ci sono delle operazioni giudiziarie e voi (riferito ai giornalisti ndr) lo sapete tre o quattro mesi prima. La vera vergogna è che se vado a fare un interrogatorio dal pm in Italia dopo 10 minuti tutti sanno quello che ho detto». «Fuori da Coverciano – ha aggiunto facendo riferimento al blitz della polizia dell’altra mattina, per la perquisizione a carico di Criscito – c’erano le telecamere dalle 6 del mattino. Sono cose che lasciano interdetti, sempre per non voler spettacolarizzare… Noi stavamo dormendo, non ce ne siamo accorti. Criscito potrà dire di più, credo però che non sia stata una bellissima sveglia e non la auguro a nessuno».
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