Due uomini ed una donna camminano a piedi lungo il sentiero che porta sotto il ponte Carpanini, in mano hanno il necessario per iniettarsi la dose di eroina appena comprata da uno dei tanti pusher che stazionano quotidianamente in piazza della Repubblica. Appena arrivati aprono la cerniera del giubbotto e tirano fuori dalla tasca il kit per passare qualche minuto di sballo: la siringa già pronta all’uso e l’immancabile fazzoletto. Restano lì sotto pochi minuti. Poi accade l’imprevisto. La ragazza si sente male, si accascia in mezzo alle siringhe. I suoi due compagni d’avventura tentano di sorreggerla ma senza riuscirci.
Le foto scattate da Alessandro, un Amico Reporter di Aurora, non hanno bisogno di ulteriori commenti. È lo stesso Alessandro ad alzare la cornetta e allertare il 118. «Venite subito in lungo Dora Agrigento, una donna sta per morire». Sembra l’epilogo di un tragico finale, poi arriva l’ambulanza e subito dopo due pattuglie della polizia. I soccorsi trascinano il via il corpo tramortito della donna, direzione ospedale San Giovanni Bosco. Gli altri tossici cercano di fuggire per evitare domande imbarazzanti.
«Questo è lo spettacolo a cui dobbiamo assistere ogni giorno – rincara Alessandro -. Scene di ordinaria follia dove la morte rischia di diventare sempre la protagonista principale». Passano pochi minuti, le sponde si svuotano, le due pattuglie della polizia spariscono e tutto torna come prima. Sotto il ponte Mosca scendono in cinque, parlano del più e del meno per qualche minuto. Poi due di loro danno il via alle danze. La pioggia non li spaventa e, al termine dello show, lasciano le sponde. Per terra, la solita malinconica scia costituita da siringhe e da fazzoletti sporchi di sangue.
«Il progetto del pallone aerostatico è apprezzabile – dichiara Patrizia Alessi, consigliera del Pdl della circoscrizione Sette -. Però a due passi da piazza Borgo Dora i tossici continuano ad essere i padroni. Un problema che non si potrà ignorare in eterno».