Sarebbero poco meno di 250 gli obiettivi sensibili, considerati a rischio attentati dal Viminale e per i quali il Comitato per l’ordi ne pubblico e la sicurezza provinciale ha predisposto servizi di scorta, sorveglianza mobile o fissa e il monitoraggio attraverso telecamere collegate direttamente alle sale radio di Questura e carabinieri.
In realtà, nel nuovo elenco predisposto dopo l’attentato di Genova all’ad di Ansaldo, non ci sono particolari novità. Quel che cambia è «il livello di attenzione spiegano gli investigatori -, il che significa il genere di attività, il numero di persone coinvolte e altri protocolli finalizzati alla tutela ». Più alto il livello, rispetto al recente passato, verso le grandi aziende, tra le più note: Alenia, Avio Group, Fiat, Ltf (e le ditte che lavorano in subappalto per il traforo della Torino-Lione) e altre di medie e piccole dimensioni che operano nel settore del terziario avanzato. Sempre nella prima e più alta fascia di «attività di sicurezza», ci sono tutte le sedi della città e della provincia di Equitalia, la Soris, alcuni istituti di credito e gli uffici di alcune Asl, ospedali, l’Inps e le agenzie di collocamento, sia della Provincia che quelle private di impiego temporaneo.
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