Perché molte feste sportive devono avere, come inevitabile strascico, una conta dei danni? Domenica sera: la festa della Juventus, l’invasione del centro storico da parte di migliaia di juventini desiderosi di esultare per la vittoria. Ma, passata l’onda festante, ecco la sorpresa per i commercianti e i cittadini, che contano i danni: dozzine di scritte sui muri, che lasciano un tocco di amaro per la festa dei tifosi. Tantissimi “30” che imbrattano i portici, insulti verso il Toro. E ancora frasi rivolte a Del Piero, slogan da stadio: lungo tutto il percorso del festoso corteo, da Porta Susa a piazza Vittorio, scritte simili non si contano.
Nonostante numerosi “attacchi d’arte” sfregino le colonne di via Pietro Micca, via Cernaia e via Po, è piazza Castello ad essere la più colpita, imbrattata alla stregua di una periferia disagiata. I secenteschi portici della piazza sono stati insudiciati fin sopra le volte, grazie alla bravata di qualche ultrà desideroso di lasciare un segno del suo passaggio. I danni continuano: un’au tomobile col tettuccio sfondato, semafori rotti.
Tutti i particolari su CronacaQui in edicola il 16 maggio