È tornato in Italia, da uomo libero. Dopo aver trascorso un periodo di detenzione in Romania, Ionel Surdu ha deciso di rientrare a Torino per prendere parte al processo nel quale è accusato di riduzione in schiavitù e associazione per delinquere finalizzata ai furti di rame. Nei suoi confronti, il pubblico ministero Cristina Bianconi ha nel frattempo chiesto una condanna a 13 anni di reclusione. Sul banco degli imputati siedono altri nove personaggi: alcuni di loro rispondono degli stessi reati di Surdu, altri sono invece accusati di ricettazione. La pena minima richiesta dal pm è stata di tre anni di carcere.
A Bucarest Ionel Surdu, detto Taliu, ha scontato una condanna che era divenuta definitiva e la cui fine pena era prevista per il mese di aprile del 2012. Un mese fa, a fine pena, Taliu ha lasciato il carcere ed è tornato in Italia, a Torino, per seguire da vicino le fasi conclusive del processo nel quale è il principale imputato. Prima di lasciare l’Italia, aveva infatti comunicato ai giudici della quinta sezione penale del tribunale, Paola Trovati, Diamante Minucci e Alessandra Salvadori, l’intenzione di prendere parte al processo una volta scontata la pena in Romania. Processo che a quel punto era stato sospeso in attesa che Talui tornasse effettivamente in Italia.
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