Fotografie, filmati, testimonianze che smaschererebbero gli “agit-prop” del corteo del 1 maggio scorso. Quando il sindaco Fassino venne duramente contestato, quando alcuni esponenti dei centri sociali torinesi tentarono di arrampicarsi sul palazzo del municipio per issare la bandiera No Tav e srotolare uno striscione. Quando, per sedare i disordini, la polizia fu costretta a ricorrere a due cariche, una in via Po, l’altra in piazza Palazzo di Città. In quella giornata tumultuosa furono fermate tre persone, una subito rilasciata, le altre due liberate in serata. Tutti esponenti di Askatasuna denunciati dalla polizia per resistenza. Ma, secondo gli investigatori, non sarebbero stati solo loro i principali ispiratori e neppure i promotori delle dure contestazioni sedate dalla polizia.
Un’informativa, corredata di fotografie e filmati, sarà presto consegnata in Procura per un’in- chiesta aperta, per ora, solo contro ignoti. Una delle decine di inchieste contro gli antagonisti di turno resisi responsabili, secondo gli inquirenti, di violenze e danneggiamenti.
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