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Il conto dei vandali sui treni regionali: 3,5 milioni di danni

I tecnici delle Ferrovie usano un’immagine calzante per descrivere il problema: i graffiti che compaiono in un anno sui treni piemontesi sono così numerosi da poter ricoprire ogni centimetro libero di un’ipotetica piazza Vittorio o di piazza Castello. Circa 44mila metri quadrati, che per poter essere ripuliti necessitano di 44mila ore di lavoro, 880mila litri d’acqua, 44 tonnellate di prodotti chimici e 1.800 litri di carburante. Per un totale di 44 tonnellate di rifuti speciali da smaltire.
La piaga del vandalismo costa alle casse dell’azienda, solo per la nostra regione, non me­no di 3 milioni e mezzo di euro ogni anno. Di questi, due mi­lioni e mezzo servono a sanare tutti i danni provocati alle car­rozze: scritte, rottura di vetri e plafoniere, tagli ai sedili, scari­co di estintori. Un milione se ne va per le sale d’attesa e per le macchinette validatrici dei biglietti. «Si guasta­no perchĂ© qualcuno ci getta dentro i chewing gum o, addirittura, ci rovescia sopra la Coca­cola » sbotta Pascal Gregorio, direttore di Treni­talia Piemonte. A questo scopo la societĂ  ha deciso di fare una mostra fotografica itinerante nelle stazioni (fino a domani a Porta Nuova, poi due giorni ad Alessandria e due a Cuneo), per mostrare i danni provocati dall’incuria e dalla devastazione ma anche le misure intraprese per contrastare i vandali. Dal 2 giugno scorso, infat­ti, il servizio di pulizia è stato affidato tramite gara europea alla societĂ  La Lucente per il lotto di Torino, alla Compass per il lotto di Alessan­dria, a Nord Servizi per il lotto di Novara. «Abbiamo giĂ  i primi riscontri, la soddisfazione della clientela è cresciuta del 10-15 per cento» sostiene Gregorio.

 

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