La ripresa tarda ad arrivare, i consumi non si riprendono e a farne le spese è il Piemonte, soprattutto con Torino. Ad aprile, infatti, è stato registrato un aumento della cassa integrazione del 25,3% rispetto a marzo. Peggio ha fatto il capoluogo, dove la domanda di ammortizzatori sociali è balzata in avanti del 72,4%. Un dato in controtendenza rispetto al resto d’Italia, dove si assiste a una diminuzione del 13,3%. È questa la fotografia scattata dal 40° rapporto sulla cassa integrazione in Piemonte della Uil, una fotografia che anche il segretario generale Gianni Cortese non ha esitato a definire «molto preoccupante ». Le ore di cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga, autorizzate in Piemonte nel mese di aprile, ammontano quindi a 12.274.353 (- 13% di cassa ordinaria, +68,7% della straordinaria, +29,1 di cassa in deroga). È aumentato, di conseguenza, il numero dei potenziali cassintegrati piemontesi che dai 57.611 di marzo 2012 salgono ai 72.202 (+ 14.591) di aprile.
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