Cartelle esattoriali, fermi amministrativi, ipoteche, pignoramenti, Equitalia. Parole che, in tempi di crisi, quotidianamente campeggiano sui titoli dei giornali. Eppure, avere un dettaglio minuzioso e soprattutto aggiornato di quante siano le pratiche in mano all’agenzia che si occupa di riscuotere i crediti del Fisco è impresa complicata. Tanto che gli ultimi dati disponibili sono quelli elaborati dal Csi quasi sei mesi fa, quando le ganasce fiscali targate Equitalia avevano sfondato la quota psicologica delle 100mila. Per essere più precisi, 101.179 veicoli che per il codice della strada non potrebbero circolare perché immobilizzati da un provvedimento amministrativo che dovrebbe convincere il contribuente a saldare i propri conti con il fisco. Metodi oggettivamente efficaci, visto che nel 2010 – al quale si riferiscono gli ultimi i dati dell’ultimo bilancio presentato alla stampa – l’azienda presieduta da Matilde Carla Panzeri aveva chiuso l’esercizio con un lusinghiero più 11 per cento rispetto all’anno precedente. Nel solo Piemonte, infatti, sono stati recuperati 628 milioni e 936mila euro a fronte dei 563 milioni e 145mila dell’anno precedente. E Torino si è anche guadagnata la piazza più bassa del particolarissimo podio delle città più indebitate, con 389 milioni di euro versati nelle casse dell’erario in seguito agli accertamenti di Equitalia.
Tutti i particolari su CronacaQui in edicola il 9 maggio