«Amore perdonami, ma sono arrivato ad un punto di non ritorno. Se non mi concedono un turno adeguato alle mie esigenze di salute la faccio finita tra pochi minuti. Tanto la ditta non vuole capirlo e per me la fine è davvero dietro l’angolo » . Queste le parole dette alla moglie da Rocco M., 57enne di Torino, che ieri pomeriggio, attorno alle 15,30, è giunto con la sua Fiat Seicento di fronte alla ditta Barge di via Emilia a Borgaro e si è cosparso il corpo di benzina minacciando di diventare una torcia umana.
Invalido civile da quasi due lustri, Rocco aveva ripetutamente chiesto ai vertici aziendali della società specializzata nello stampaggio di bulloni di poter essere esonerato dal turno mattutino proprio per permettergli di recarsi presso le strutture ospedaliere per le visite mediche e i cicli di terapia. Ma la ditta non avrebbe voluto venire incontro alle sue esigenze: «mi hanno messo di fronte ad una scelta: o quel turno o rimango a casa» dice lui. E’ vivo, e può raccontare tutto questo, perché la moglie dopo quella telefonata chiama immediatamente i vigili urbani del Consorzio Net di Borgaro e Caselle e i carabinieri. In pochi minuti, assieme ad un’autobotte dei vigili del fuoco e ad un’ambulanza della Croce verde di Borgaro, giungono sul posto. Inizia una breve ma efficace trattiva, con i civich e il sindaco di Borgaro, Vincenzo Barrea, che riescono a farlo rinsavire evitando una drammatica conclusione come quella di Giancarlo Campaniello, l’imprendito re che si era dato fuoco a Bologna.
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