Giuseppe Marotta si sta fregando le mani per il primo colpo messo a segno a Torino. Già, perché il neo dg della Juventus nelle settimane scorse aveva ingaggiato Simone Pepe tra lo scetticismo generale. Ebbene l’ex Samp ci aveva azzeccato perché quanto fatto vedere da Pepe lunedì sera contro il Paraguay è stato un autentico capolavoro. E la dirigenza se lo è goduto in poltrona nello studio torinese del presidente Agnelli, in centro, a pochi passi da piazza Cln. Il giocatore ex Udinese è stato un motorino inesauribile, ha corso come un dannato per 90 minuti, ha fatto l’assist-man in attacco (suo il corner per il gol di De Rossi) e all’occasione si è presentato anche al tiro; ma si è dato tanto da fare anche in difesa andando spesso a raddoppiare la marcatura e dando una grossa mano a Criscito. Primo esame passato, dunque. Bocciato invece Marchisio, ma non per colpa sua: il centrocampista cresciuto nella Juve è stato posizionato ancora una volta da Lippi nel ruolo di trequartista. Marchisio non è uomo che inventa, ma quello che gli ha chiesto il ct è stato di attaccare gli spazi e di andare a infastidire il loro portatore di palla. Un lavoro che Marchisio ha faticato a fare perché lui ama partire più decentrato anche in fase di interdizione. Non bene anche Iaquinta, spostato in tre ruoli diversi, e Camoranesi che seppur in pochi minuti è parso in condizione poco ottimale e ha rischiato l’espulsione.[m.a.-pa.ca.]